La storia dello Scarabeo Camping

È a Punta Braccetto, al di sotto del parallelo di Tunisi, che si trova il Camping Scarabeo. La piccola località turistica della provincia di Ragusa gode di clima mite, di dune e di salsedine.

Il Camping si estende su due lotti, che insieme stimano un totale di 12.000 mq: entrambi hanno accesso diretto alla sabbiosa spiaggia Vigliena, la quale abbraccia l’azzurrissimo canale di Sicilia insieme a una catena di scogli ai suoi estremi.

Quello che conoscete oggi come il Camping Scarabeo nacque dal genio di un uomo, Giuseppe Nobile, docente di lettere e preside di scuola media, che alla fine degli anni ‘60, dopo essere andato in pensione, decise di inventarsi un mestiere che gli avrebbe permesso di godere della vista del mare, insieme alla moglie Nella e al figlio Daniele.

Così la famiglia Nobile diede il benvenuto ai primi ospiti siciliani e tedeschi, che venivano a sostare sull’ancora brullo lotto di terra per indossare finalmente degli infradito e godersi l’acqua cristallina. Poi tornavano al tramonto, cercavano invano di scrollarsi la sabbia fine dalle gambe con dell’acqua, prima di rientrare nelle automobili roventi e salutare i Nobile: buona domenica, grazie di tutto, alla prossima.

Così, lo spoglio lotto di terra conobbe passi, risate, grigliate, storie, dialetti e lingue diverse. Promettente com’era, la famiglia ben pensò di adornare il lotto con piante ed alberi: era diventato così familiare per i clienti abituali, che decisero di mettervi radici e di fare di quel luogo una culla. Anche durante le notti d’estate, il lotto di terra percepiva i sussurri dei bambini e il russare dei più grandi.

La storia del camping Scarabeo è paragonabile alla composizione di una poesia, i cui primi versi sono stati abbozzati da Giuseppe, uno del mestiere, le cui basi della trama sono state saldate dall’abile e puntigliosa maestra Nella, il cui senso è stato attribuito dal giovane e sensibile Daniele

Questa è una storia di amore e di costanza, di tasselli mancanti e di sofferenza, di generazioni e di cambiamento. Dopo la morte del figlio e del marito, Nella decise di rendere i due nipoti, Angela e Salvatore, eredi universali.

I due, figli dei gemelli Giuseppe e Giovanni Di Modica, insieme a Concetta, moglie di Salvatore, accorparono al nome Scarabeo il vecchio campeggio che nel frattempo i due gemelli stavano dirigendo, a 50 metri a sinistra lungo la discesa.

I tre rivoluzionarono le due aree: si ispirarono ai colori del circondario, a materiali naturali e sostenibili. Così, dai primi anni duemila, lo Scarabeo cominciò la sua mutazione nel paradiso verde che potete visitare oggi.